Zbawienie - zmaganie o Boże oblicze na twarzy Kaina (Rdz 4,1-16)

Tra le diverse parole-chiavi della narrazione su Caino e Abele (Gen 4,1-16) si nota il termine «volto» (paneh) riferito a Caino (vv.5.6), a Dio (vv.14.16) e alla terra (v.14). Il passaggio dal volto «abbassato» al volto «alzato», oltre a costituire la trama dell’azione, diventa immagine dell’uomo su...

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Bibliographic Details
Main Author: Pikor, Wojciech 1969- (Author)
Format: Electronic Article
Language:Polish
Check availability: HBZ Gateway
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Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: CEEOL 2002
In: Verbum vitae
Year: 2002, Volume: 1, Pages: 29-40
Further subjects:B Boże oblicze
B Księga Rodzaju
B Abel
B 1-16
B Kain
B Rdz 4
Online Access: Volltext (kostenfrei)
Volltext (kostenfrei)
Description
Summary:Tra le diverse parole-chiavi della narrazione su Caino e Abele (Gen 4,1-16) si nota il termine «volto» (paneh) riferito a Caino (vv.5.6), a Dio (vv.14.16) e alla terra (v.14). Il passaggio dal volto «abbassato» al volto «alzato», oltre a costituire la trama dell’azione, diventa immagine dell’uomo sulla cui faccia risplende il volto di Dio. La prima parte dello studio si concentra sul senso dell’applicazione del termine «volto» a Dio: tale antropomorfismo mette in risalto diverse modalità (guardare, parlare, ascoltare) con cui Dio entra in rapporto con la diversità del creato. L’alterità come principio della creazione divina comporta anche la differenziazione dei rapporti che si stabiliscono tra Dio e i due fratelli, Caino e Abele. La parte successiva viene dedicata al volto abbattuto di Caino: si esamina le cause e le conseguenze di tale atteggiamento. Con il volto piegato il fratello maggiore nega l’alterità creata da Dio nel mondo e rifiuta di entrare in rapporto con quelli che sono diversi. Al fondo di tale relazione mancata si trova il rifiuto della diversità che penetra il suo mondo interiore di passioni e di sentimenti. L’ultima parte dell’analisi invece cerca di individuare il modo in cui Caino può alzare il suo volto e, di conseguenza, entrare in rapporto con Dio, con suo fratello, con la terra e infine con se stesso. Alla luce della domanda divina riportata nel v.7 si vede che tale passaggio richiede da Caino: (1) una parola che mette in ordine («domina») il suo mondo interiore; (2) la fiducia nella parola di Dio che vede la possibilità del suo «essere buono»; (3) l’accettazione del rapporto diverso di Dio con gli uomini, il quale esprime non la parzialità di Dio, bensì la sua approvazione dell’alterità presente nel mondo. In questa prospettiva il racconto su Caino e Abele si presenta come una lotta di Dio per la restituzione del suo volto sulla faccia di Caino.
ISSN:2451-280X
Contains:Enthalten in: Verbum vitae
Persistent identifiers:DOI: 10.31743/vv.1309