Il laico, soggetto passivo della delega

Per diritto divino, i laici sono capaci di ricevere, anche mediante delega, la potestà di governo, in quanto la natura e il mezzo di trasmissione di essa non è sacramentale. Per diritto meramente ecclesiastico, in generale, essi possono essere riconosciuti habiles ad esercitare tale potestà mediante...

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Bibliographic Details
Main Author: Interlandi, Roberto 1980- (Author)
Format: Print Article
Language:Italian
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Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Ed. Ancora 2020
In: Quaderni di diritto ecclesiale
Year: 2020, Volume: 33, Issue: 3, Pages: 309-333
Standardized Subjects / Keyword chains:B Layman / Jurisdiction / Delegation
IxTheo Classification:SB Catholic Church law
Description
Summary:Per diritto divino, i laici sono capaci di ricevere, anche mediante delega, la potestà di governo, in quanto la natura e il mezzo di trasmissione di essa non è sacramentale. Per diritto meramente ecclesiastico, in generale, essi possono essere riconosciuti habiles ad esercitare tale potestà mediante la concreta missione canonica data loro dalla competente autorità ecclesiastica volta per volta, a differenza dei chierici che invece, mediante il can. 129 § 1, sono ritenuti abili senz'altro, sulla base del fatto di avere ricevuto l'ordinazione sacra. Il Codice prevede espressamente casi in cui ai laici è possibile delegare la potestà di governo e casi in cui ciò non è legittimo. In assenza di indicazioni normative, si dovrebbe verificare caso per caso se la delega della potestà di governo ai laici non contraddica alcuni elementi essenziali, di natura teologico-canonica, che possano determinare almeno l'illiceità, se non anche l'invalidità ex can. 124 § 1, della delega stessa. Essi sono l'indole secolare propria dell'apostolato dei laici e l'esclusione dogmatica dagli «uffici intrinsecamente gerarchici». All'autorità ecclesiastica competente, nel dubbio, spetterà di dichiarare - preventivamente, in modo generale, ovvero susseguentemente, intervenendo nel singolo caso concreto - l'invalidità della delega illecita.
By divine law, the laity are capable of receiving, even by proxy, power of government, since the nature and means of its transmission is not sacramental. By purely eccle­siastical right, in general, they can be recognized able to exercise this power through the concrete canonical mission given to them by the competent ecclesiastical authority on a case-by-case basis, unlike clerics who, on the other hand, through can. 129 § 1, are considered to be capable without doubt, on the basis of the fact of having received sacred ordination. The Code expressly provides for cases in which the laity may be; delegated the power of government and cases in which this is not legitimate. In the absence of normative indications, it should be verified on a case-by-case basis whether the delegation of power of government to the laity does not contradict some essential elements, of a theological-canonical nature, which could at least determine the unlaw­fulness, if not also the invalidity ex can. 124 § 1, of the delegation itself. These are the secular character proper to the apostolate of the laity and the dogmatic exclusion from "inherently hierarchical offices". The competent ecclesiastical authority, in case of doubt, will be responsible for declaring - beforehand, in a general manner, or sub­sequently, intervening in the individual case - the invalidity of the illicit delegation.
ISSN:1124-1179
Contains:Enthalten in: Quaderni di diritto ecclesiale