Crocifisso: simbolo di scandalo che divide o che unisce?

Prendendo spunto dall’ennesima recente querelle politica sull’esposizione del crocifisso nelle scuole, vengono esaminate le varie decisioni giurisprudenziali interne e comunitarie sulla questione. il simbolo religioso è al contempo strumento di identità e unificazione, ma anche generatore di conflit...

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Bibliographic Details
Subtitles:Miscellanea
Main Author: Budelli, Simone (Author)
Format: Print Article
Language:Italian
Check availability: HBZ Gateway
Journals Online & Print:
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Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Mucchi 2020
In: Archivio giuridico Filippo Serafini
Year: 2020, Volume: 240, Issue: 2, Pages: 517-578
Standardized Subjects / Keyword chains:B Crucifix / Classroom crucifix / Symbol / Religion / Identity / Conflict
IxTheo Classification:SA Church law; state-church law
Description
Summary:Prendendo spunto dall’ennesima recente querelle politica sull’esposizione del crocifisso nelle scuole, vengono esaminate le varie decisioni giurisprudenziali interne e comunitarie sulla questione. il simbolo religioso è al contempo strumento di identità e unificazione, ma anche generatore di conflitti e divisioni, perché proprio nel suo accomunare chi in quel simbolo si riconosce, rischia di separare e di allontanare chi invece in quel segno non si rispecchia, chi ha altri simboli ‘da mostrare’, chi non ne ha e non vuole avere, creando forti tensioni sociali e dando vita a quella che è diventata una vera e propria ‘guerra’, spesso strumentale, al simbolo e del simbolo, in nome di antitetiche letture dei principi di libertà, uguaglianza e laicità dello Stato. Tuttavia il crocifisso non è certamente solo un simbolo religioso. Oltre a dirci da dove veniamo è in grado ancora oggi di evocare valori indispensabili per le nostre democrazie malate. nelle conflittuali società multietniche, non pare utile creare ulteriori inutili ‘vuoti’ culturali ed è insensato accettare l’irrazionale furia iconoclasta di una minoranza. Sembra invece utile compiere una nuova riflessione sulla utilità dei simboli e delle radizioni anche nella società multimediale contemporanea.
Moving from the recent yet umpteenth political debate about the display of the crucifix in schools, the various national and european caselaw decisions on the matter are examined. Religious symbols are at the same time instruments of identity and unification, but also sources of conflict and division, because while uniting those who identify with them, they risk separating and pushing away those who don’t, those who have different symbols ‘to show’, those who don’t have any neither want to have any, thus producing social tensions and creating what became an actual – and often specious – ‘war’, both on and for the symbol, in the name of antithetical interpretations of the principles of freedom, equality and State secularism. However, the crucifix certainly isn’t just a religious symbol. In addition to telling us where we come from, it is still capable to evoke values that are essential for our sick democracies. In conflicting multiethnic societies, it doesn’t seem helpful to produce additional and useless cultural ‘void’ and it is senseless to accept a minority’s irrational iconoclastic fury. On the contrary, it seems helpful to undertake a new reflection about the usefulness of symbols and traditions in the present-day multimedia society.
ISSN:0391-5646
Contains:Enthalten in: Archivio giuridico Filippo Serafini