«Per tutta la mia vita a cosa ho creduto se non alla mia morte»

In questo contributo l’autrice intende mostrare come le analisi di Michel de Certeau relative alla credenza, al suo rapporto con le istituzioni e alla crisi che si apre dopo il Concilio Vaticano II e dopo il maggio del 1968, costituiscano un metodo utile per indagare il rapporto attuale tra cittadin...

Full description

Saved in:  
Bibliographic Details
Main Author: Napoli, Diana (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
Check availability: HBZ Gateway
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Ed. Pontificia Univ. Gregoriana 2021
In: Gregorianum
Year: 2021, Volume: 102, Issue: 4, Pages: 885-898
Further subjects:B Credenza
B Certeau
B Cristianesimo
B debolezza
B Istituzioni
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Description
Summary:In questo contributo l’autrice intende mostrare come le analisi di Michel de Certeau relative alla credenza, al suo rapporto con le istituzioni e alla crisi che si apre dopo il Concilio Vaticano II e dopo il maggio del 1968, costituiscano un metodo utile per indagare il rapporto attuale tra cittadino e istituzioni messo a dura prova dall’attuale pandemia. Un ruolo importante, nell’indagine di Certeau, è assunto dal modo in cui la società si relaziona con la morte (come la simbolizza, come la esorcizza, che posto le attribuisce) riportata prepotentemente sulla scena dal covid-19 come un limite che la società è obbligata a ripensare e rispetto al quale Certeau ci offre degli strumenti interpretativi partendo da una peculiare visione del cristianesimo a cui è consustanziale la «debolezza del credere».
Contains:Enthalten in: Gregorianum