Aspects of Intentionality in Two 16th Century Aristotelians

I due filosofi del XVI secolo, Francisco Suarez e Jacopo Zabarella, sono stati raramente accomunati rappresentando due filoni (diversi) del pensiero aristotelico: quello scolastico e quello padovano. In questo saggio, prendendo in considerazione la loro teoria dell’intenzionalità della sensazione, d...

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Bibliographic Details
Published in:Gregorianum
Main Author: SOUTH, JAMES (Author)
Format: Electronic Article
Language:English
Check availability: HBZ Gateway
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Ed. Pontificia Univ. Gregoriana 2017
In: Gregorianum
Further subjects:B Sensation
B Francisco Suárez
B Intenzionality
B Intentionality
B Tomaso d’Aquino
B Thomas Aquinas
B Jacopo Zabarella
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Parallel Edition:Non-electronic
Description
Summary:I due filosofi del XVI secolo, Francisco Suarez e Jacopo Zabarella, sono stati raramente accomunati rappresentando due filoni (diversi) del pensiero aristotelico: quello scolastico e quello padovano. In questo saggio, prendendo in considerazione la loro teoria dell’intenzionalità della sensazione, dimostro che tutt’e due si scostano da Tommaso d’ Aquino, nel tentativo di mantenere il principio di immanenza al processo sensoriale. Dimostrerò, quindi, che tutt’e due rifiutando la nozione di un «agente sensoriale», sviluppano teorie della sensazione molto elaborate. Confrontando questi filosofi dimostro, altresì, che le due tradizioni di aristotelismo, che essi rappresentano, hanno più affinità di quel che normalemente si pensi. Inoltre si può scorgere più facilmente l’ambiente in cui Descartes sviluppa la sua teoria dell’esperienza sensoriale e del dualismo mente-corpo.
The two 16th century philosophers, Francisco Suárez and Jacopo Zabarella are rarely considered together, since they represent two strands of Aristotelian thought: the Scholastic and the «Paduan». In this paper, I consider their accounts of the intentionality of sensation, showing how they both depart from Thomas Aquinas by trying to maintain a principle of immanence to the sensory process. In doing so, I show how they both reject the notion of an «agent sense», but develop very elaborate accounts of sensation while doing so. By comparing these thinkers, I show that the two traditions of Aristotelianism they represent have a closer affinity than is usually thought to be the case. In addition, it becomes easier to see the milieu in which Descartes develops his own account of sensory experience and mind/body dualism.
Contains:Enthalten in: Gregorianum