Dalla meraviglia all'ammirazione: Memoria e attualità ermeneutica in Pierre Hadot
I lavori di Pierre Hadot costituiscono uno straordinario invito a recuperare la memoria dei testi antichi. Lasciarsi interpellare e, per così dire, attraversare da un testo significa accoglierlo con responsabilità teoretica e con «affinità elettiva». Si puó giungere, allora, a pensare insieme con i...
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Format: | Electronic Article |
Language: | Italian |
Check availability: | HBZ Gateway |
Fernleihe: | Fernleihe für die Fachinformationsdienste |
Published: |
Ed. Pontificia Univ. Gregoriana
2012
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In: |
Gregorianum
Year: 2012, Volume: 93, Issue: 2, Pages: 315-331 |
Online Access: |
Volltext (lizenzpflichtig) |
Parallel Edition: | Non-electronic
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Summary: | I lavori di Pierre Hadot costituiscono uno straordinario invito a recuperare la memoria dei testi antichi. Lasciarsi interpellare e, per così dire, attraversare da un testo significa accoglierlo con responsabilità teoretica e con «affinità elettiva». Si puó giungere, allora, a pensare insieme con i grandi del passato. L'articolo ricostruisce l'orizzonte di comprensione in cui si colloca il pensiero di Hadot, e indica i due grandi temi che hanno segnato la sua ricerca: la dimensione terapeutica del sapere filosofico e la grande lezione degli esercizi spirituali. Nell'apertura all'universale, il filosofo esercita il suo dovere di servizio nei confronti degli altri uomini e la filosofia ritrova l'originaria vocazione alla meraviglia o, più ancora, alla ammirazione. The writings of Pierre Hadot are an invitation to recall the memory of the ancient texts. Letting oneself be questioned and, so to say, fulfilled by a text means welcoming it with theoretical responsibility and elective affinity. One can thus succeed in thinking together with the great luminaries of the past. The article reconstructs the horizon of understanding in which the thinking of Hadot is found and indicates the two great themes which characterised his research: the therapeutic dimension of philosophical knowledge and the great lesson of spiritual exercises. In opening to the universal, the philosopher exercises his duty of service with respect to other people, and philosophy finds, once again, its original calling to wonderment, or better still, to admiration. |
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Contains: | Enthalten in: Gregorianum
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