Pluralismo di opzioni etiche sulla fine della vita e strategie di convivenza civile
La medicina può fare molto a beneficio di un malato, con il rischio però di prolungare la sua vita fino a condannarlo a una esistenza che non avrà più senso per lui. Porre dei limiti è perciò comune a tutta la pratica medica. L'articolo, riferendosi a dibattiti recenti in Francia e nel mondo an...
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Format: | Electronic Article |
Language: | Italian |
Check availability: | HBZ Gateway |
Fernleihe: | Fernleihe für die Fachinformationsdienste |
Published: |
Ed. Pontificia Univ. Gregoriana
2011
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In: |
Gregorianum
Year: 2011, Volume: 92, Issue: 2, Pages: 283-297 |
Online Access: |
Volltext (lizenzpflichtig) |
Parallel Edition: | Non-electronic
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Summary: | La medicina può fare molto a beneficio di un malato, con il rischio però di prolungare la sua vita fino a condannarlo a una esistenza che non avrà più senso per lui. Porre dei limiti è perciò comune a tutta la pratica medica. L'articolo, riferendosi a dibattiti recenti in Francia e nel mondo anglo-sassone, analizza alcuni casi che hanno avuto scalpore di recente in Italia. Argomenta a favore delle cure palliative, che implicano pari dignità tra la medicina finalizzata a contrastare la morte e quella che ha come obiettivo l'accompagnamento del paziente nel suo cammino inevitabile. Medicine could do a lot of things for the good of a sick person. However, to prolong one's life up to the point to condemn him/her to a sort of existence which has no meaning is a delicate issue. To put in place a limit, therefore, is a common practice in medicine. While referring to the recent debates in France and in the Anglo-Saxon world, this article analyses some of the sensationalised cases in Italy. It argues in favour of palliative care which entails a certain equilibrium between medicine intended to battle against death and that objective which helps one to accompany the patient in his/her inevitable journey. |
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Contains: | Enthalten in: Gregorianum
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