Anselmo e Abelardo: La ratio della teologia tra necessità e verosimiglianza
Tra l'XI e il XII secolo, assistiamo a una serie di cambiamenti nella società occidentale, destinati a trasformare l'orizzonte della cultura europea. In questo contesto, affiora un crescente interesse per un nuovo «approccio scientifico» alla verità Cristiana. Negli scritti di Anselmo e Ab...
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Format: | Electronic Article |
Language: | Italian |
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Published: |
Ed. Pontificia Univ. Gregoriana
2008
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In: |
Gregorianum
Year: 2008, Volume: 89, Issue: 3, Pages: 473-500 |
Online Access: |
Volltext (lizenzpflichtig) |
Parallel Edition: | Non-electronic
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Summary: | Tra l'XI e il XII secolo, assistiamo a una serie di cambiamenti nella società occidentale, destinati a trasformare l'orizzonte della cultura europea. In questo contesto, affiora un crescente interesse per un nuovo «approccio scientifico» alla verità Cristiana. Negli scritti di Anselmo e Abelardo, gli strumenti dell'analisi logica e linguistica vengono applicati a temi e problemi emergenti nel corpo dottrinale consegnato dalla tradizione. L'articolo concentra la sua attenzione sull'aspetto metodologico dell'opera dei due maestri, per evidenziare che le loro indagini teologiche seguono strade diverse. Anselmo spiega la logica della sua ricerca parlando di rationes necessariae. Abelardo presenta lo scopo della sua Theologia, dichiarando di essere alla ricerca di rationes verisimiles. La differenza fra le due prospettive, è riflessa nel diverso ruolo delle auctoritates nello sviluppo delle loro riflessioni. Between the XIth and the XIIth century, a series of changes within Western society would profoundly alter the shape of the European cultural milieu. It is in this context, that we find a growing interest for new «scientific considerations» of the Christian truth. The application of logical and linguistic analyses to questions of traditional doctrine can be seen in the writings of Anselm and Abelard. The article focuses on the methodological aspect of their works, in order to highlight the differences in their theological investigations. Anselm explains the logic of his inquiries, speaking of rationes necessariae. Abelard describes the aim of his Theologia, declaring that he is looking for rationes verisimiles. The difference between the two perspectives, is reflected in the different role of auctoritates in the development of their reflections. |
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Contains: | Enthalten in: Gregorianum
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