Empédocle, le héros tragique de Hölderlin

Soggiacente a questo saggio c'è una breve relazione indirizzata agli allievi del liceo di Agrigento, tenuta il 22 gennaio 1996. Il tema è qui sviluppato con la dovuta ampiezza. La morte di Empedocle, tragedia sofferta, mette in evidenza il divario tra Hölderlin poeta e drammaturgo e Hölderlin e...

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Bibliographic Details
Main Author: Tilliette, Xavier 1921-2018 (Author)
Format: Electronic Article
Language:French
Check availability: HBZ Gateway
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Ed. Pontificia Univ. Gregoriana 1999
In: Gregorianum
Year: 1999, Volume: 80, Issue: 3, Pages: 525-538
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Parallel Edition:Non-electronic
Description
Summary:Soggiacente a questo saggio c'è una breve relazione indirizzata agli allievi del liceo di Agrigento, tenuta il 22 gennaio 1996. Il tema è qui sviluppato con la dovuta ampiezza. La morte di Empedocle, tragedia sofferta, mette in evidenza il divario tra Hölderlin poeta e drammaturgo e Hölderlin estetico e interprete di se stesso. Eppure non si può far a meno di ricorrere agli appunti sulla tragedia, conosciuti come «Fondamento di Empedocle» e redatti poco prima della terza stesura. Empedocle è stato scelto per amore di una Sicilia di sogno, ma soprattutto sulla scorta della leggenda che fa di lui un semidio e, con il suicidio, una figura emblematica simile di Ercole sul rogo. La tragedia, in effetti, s'incammina verso la morte, bisogna però cercare in che cosa consista precisamente la sua tragicità, forse utilizzando anche i frammenti su Sofocle. Hölderlin stesso ci porge una chiave con l'espressione strana di «metafora di una intuizione intellettuale». L'intuizione intellettuale, grande tema epocale, porta tuttavia a un vicolo cieco, e cede il posto a uno strale più pregnante, cioè il «necessario arbitrio di Giove». Comunque intuizione intellettuale nonché impatto improvviso del dio lasciano sulla soglia dell'evento tragico. Siccome non si può ribadire la cifra personale (sebbene Przwara affermi che Empedocle sia un «Hölderlin in grande»), occorre rivolgersi allo schema cristologico, nascosto ma intenso, per chiarire le vicende del poema. Questi è la messinscena di un sacrificio, ed Empedocle il rappresentante di una umanità ancora da venire, onde il cenno cristiano senza escludere l'hybris nietzscheana. Poiché la morte dell'eroe è Freitod, morte volontaria ossia suicidio. Perciò bisogna scrutare l'anima di colui che ha preferito la lunga notte enigmatica (notte degli dei) della follia alla breve mezzanotte della scomparsa fatale: Hölderlin! Non si tratta dunque di predilizione romantica della morte (Novalis, Stäudlin, Günderode, Kleist,...). Un paragone schietto con la morte classica di Socrate e con l'ossessione suicida di Kirillov (Dostoïevski) aiuta a capire il «mezzo giusto» del poeta svevo.
Contains:Enthalten in: Gregorianum