Das Gesetz oder das Gute? II. Teil: Alleiniges Prinzip des sittlich guten Willens ist «die allgemeine Gesetzmäßigkeit der Handlungen überhaupt»

Questa seconda parte dello studio sull'etica di Kant esamina in che modo il filosofo nella prima sezione della «Fondazione della metafisica dei costumi» partendo dalla «buona volontà» quale valore assoluto elabora in maniera sistematica quel principio della «legislazione universale delle azioni...

Full description

Saved in:  
Bibliographic Details
Main Author: Sala, Giovanni B. 1930-2011 (Author)
Format: Electronic Article
Language:German
Check availability: HBZ Gateway
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Ed. Pontificia Univ. Gregoriana 1990
In: Gregorianum
Year: 1990, Volume: 71, Issue: 2, Pages: 315-352
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Description
Summary:Questa seconda parte dello studio sull'etica di Kant esamina in che modo il filosofo nella prima sezione della «Fondazione della metafisica dei costumi» partendo dalla «buona volontà» quale valore assoluto elabora in maniera sistematica quel principio della «legislazione universale delle azioni» che è il principio portante di tutta la sua dottrina morale. Kant cerca così di fondare e chiarire per via dimostrativa quello che era stato il punto di arrivo della sua evoluzione nella prima metà degli anni '60. A questo scopo l'articolo esamina punto per punto la dimostrazione di Kant, prendendo in considerazione anche gli altri scritti sulla fondazione della morale, al fine di cogliere il più obiettivamente possibile significato e valore di questa dimostrazione che culmina nel principio secondo il quale la volontà è buona quando agisce in base al solo principio della forma dell'universalità dell'azione. Ciò importa in particolare l'esclusione dell'oggetto dal ruolo di fonte della moralità dell'azione. Accanto alla prima formula dell'imperativo categorico — la formula dell'universalità dell'azione — vi è però in Kant anche il principio dell'umanità come fine in se stessa (la seconda formula dell'imperativo categorico). Con questo secondo principio, che sta in rapporto di tensione con il formalismo e non è deducibile da esso, Kant di fatto va oltre il vuoto formalismo della prima formula. Verso la fine del saggio viene esaminata anche la formula dell'autonomia (terza formula dell'imperativo categorico) in quanto strettamente connessa con il formalismo. L'articolo prende posizione nei riguardi del formalismo dell'etica di Kant e indica come l'oggetto abbia un ruolo irrinunciabile nella fondazione della moralità delle azioni umane.
Contains:Enthalten in: Gregorianum