Living and Praying as "Simul Iustus et Peccator": A Chapter in Luther's Spiritual Teaching
Mentre è famosa la dottrina di Lutero sul credente come «simul iustus et peccator», meno conosciuta è la spiritualità penitenziale che ne risulta. Per fondare la sua posizione il Riformatore riferiva la continua confessione del proprio peccato da parte dei santi e s'appoggiava su testimonianze...
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Format: | Electronic Article |
Language: | English |
Check availability: | HBZ Gateway |
Fernleihe: | Fernleihe für die Fachinformationsdienste |
Published: |
Ed. Pontificia Univ. Gregoriana
1989
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In: |
Gregorianum
Year: 1989, Volume: 70, Issue: 3, Pages: 521-548 |
Online Access: |
Volltext (lizenzpflichtig) |
Parallel Edition: | Non-electronic
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Summary: | Mentre è famosa la dottrina di Lutero sul credente come «simul iustus et peccator», meno conosciuta è la spiritualità penitenziale che ne risulta. Per fondare la sua posizione il Riformatore riferiva la continua confessione del proprio peccato da parte dei santi e s'appoggiava su testimonianze bibliche trattate in scritti successivi. Il nucleo teologico del «simul» è la dualità tra grazia divina (il perdono, come intervento totale e indiviso) e dono (la virtù dello Spirito con cui si persegue la purgazione graduale della mente e dell'affetto). Nella vita quotidiana, la fede abbraccia il benevole intento di Dio e la consolazione di Cristo. Ma c'è un altro fascio di atti intenzionali che lotta contro il peccato rimanente, invocando il dono sanante, applicando la disciplina evangelica e utilizzando i rimedi del verbo e dei sacramenti. La teologia cattolica sta dimostrando un crescente interesse verso elementi del «simul» luteriano. Un ulteriore riconoscimento deve risultare, in sintonia con la «lex orandi» della chiesa, da una maggiore considerazione del frutto del «simul» nella preghiera e vita penitenziale del credente «sub medico, sub Cristo». |
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Contains: | Enthalten in: Gregorianum
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