The 'Sin of the World' and Normative Morality
Il presente articolo prende in considerazione la rilevanza del « peccato » — nel senso largo di « peccatum mundi » — tanto per la retta formulazione di norme morali quanto per la retta formulazione di giudizi morali. Se la teologia protestantica non di rado ha accusato la teologia cattolica di sotto...
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Format: | Electronic Article |
Language: | English |
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Published: |
Ed. Pontificia Univ. Gregoriana
1980
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In: |
Gregorianum
Year: 1980, Volume: 61, Issue: 1, Pages: 51-76 |
Online Access: |
Volltext (lizenzpflichtig) |
Summary: | Il presente articolo prende in considerazione la rilevanza del « peccato » — nel senso largo di « peccatum mundi » — tanto per la retta formulazione di norme morali quanto per la retta formulazione di giudizi morali. Se la teologia protestantica non di rado ha accusato la teologia cattolica di sottovalutare la rilevanza del « peccato » per la morale normativa, la recente teologia morale cattolica tentò in vari approcci una giusta valutazione di tale rilevanza. Lo mostrano i vari tentativi di valutare sia la rilevanza delle « oggettivazioni » del « peccatum » nella società che la rilevanza della situazione « concupiscente » dell'uomo esistente. Viene in tanto ricordato che anche nei secoli patristici come in quelli medioevali non poche istituzioni, considerate come di « legge naturale », venivano capite come conseguenze del peccato nel mondo. L'autore accetta la detta tendenza cattolica, ma tenta nello stesso tempo di evitare delle considerazioni unilaterali. |
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Contains: | Enthalten in: Gregorianum
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