Le fonti medievali del principio di cognizione rosminiano

Lo scopo del presente articolo è quello di individuare le fonti medievali del principio di cognizione rosminiano. Dopo un’analisi introduttiva delle diverse formulazioni del principio di cognizione, si analizza l’interpretazione rosminiana delle fonti medievali citate dal filosofo di Rovereto. Bonav...

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Bibliographic Details
Main Author: Soliani, Gian Pietro (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
Check availability: HBZ Gateway
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Edizioni Studio Domenicano 2020
In: Divus Thomas
Year: 2020, Volume: 123, Issue: 2, Pages: 58-81
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Parallel Edition:Non-electronic
Description
Summary:Lo scopo del presente articolo è quello di individuare le fonti medievali del principio di cognizione rosminiano. Dopo un’analisi introduttiva delle diverse formulazioni del principio di cognizione, si analizza l’interpretazione rosminiana delle fonti medievali citate dal filosofo di Rovereto. Bonaventura da Bagnoregio e Duns Scoto sembrano essere gli autori più influenti, anche se l’apporto di Tommaso d’Aquino e della sua scuola (Egidio Romano, Domenico di Fiandra) ha un peso rilevante, per permettere a Rosmini di identificare l’essere ideale con l’intelletto di Aristotele. This article is aimed to investigate the medieval sources of the Rosminian “principle of cognition”. After briefly considering the different ways in which Rosmini presents it, I shall analyze his medieval references, especially focusing on Bonaventure and Duns Scotus, who seem to be the most relevant among them. At the same time, this particular focus shall not prevent me from considering Thomas Aquinas and his school (Gilles of Rome, Dominic of Flanders) since they allow Rosmini to demonstrate the identity of his account of the “ideal being” with the Aristotelian intellect.
Contains:Enthalten in: Divus Thomas