Oltre la specie: Merleau-Ponty e la Questione animale
Gran parte dello sforzo intellettuale di Merleau-Ponty è teso alla costruzione di un’ontologia della natura, progetto che egli non ha mai portato a compimento. Questo articolo vorrebbe ripercorrere il suo lavoro, raccogliendo elementi per ripensare l’animalità nel contesto del nuovo dibattito ecolog...
Main Author: | |
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Format: | Electronic Article |
Language: | Italian |
Check availability: | HBZ Gateway |
Interlibrary Loan: | Interlibrary Loan for the Fachinformationsdienste (Specialized Information Services in Germany) |
Published: |
2020
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In: |
Divus Thomas
Year: 2020, Volume: 123, Issue: 1, Pages: 120-142 |
Online Access: |
Volltext (lizenzpflichtig) |
Parallel Edition: | Non-electronic
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Summary: | Gran parte dello sforzo intellettuale di Merleau-Ponty è teso alla costruzione di un’ontologia della natura, progetto che egli non ha mai portato a compimento. Questo articolo vorrebbe ripercorrere il suo lavoro, raccogliendo elementi per ripensare l’animalità nel contesto del nuovo dibattito ecologico. Benché consapevole dell’urgenza che la questione ecologica pone, l’autore intende tuttavia allontanare le frequenze dell’emergenza, per concedere all’opera di Merleau-Ponty un ascolto filosofico, rispettoso del suo guadagno principale: una teoria della percezione. Merleau-Ponty riscopre il mondo della percezione attraverso la svolta che interessa la cultura e la scienza del XX secolo. Attraverso un dialogo accurato con le scienze naturali, il filosofo attende una nuova epistemologia, sia per le scienze che per la filosofia. Per raccogliere la sua eredità è necessario, tuttavia, non concentrarsi solamente sui suoi lavori più marcatamente scientifici, ma anche sulla teoria del linguaggio e sul modo con cui essa incontra il tema del Vivente. Un passo fondamentale per questo cambio di paradigma è una nuova comprensione dell’animalità, che sappia esprimere al contempo la sua continuità e la discontinuità con l’esperienza umana. Inevitabilmente, superando la categoria di ‘specie’, il filosofo illumina anche il recente dibattito tra specismo e antispecismo. Sebbene non risolutiva, la proposta di Merleau-Ponty sembra andare nella direzione di pensare alla natura come ciò che avviene nell’universale concreto delle sue incarnazioni, ciascuna delle quali merita di essere compresa fenomenologicamente e custodita. Benché il suo pensiero conduca al superamento di uno specismo metafisico, Merleau-Ponty sembra altrettanto lontano dalle posizioni antispeciste, soprattutto dai loro esiti ultimi che-aprendo la porta al transumanesimo - si muovono molto distanti dalla fenomenologia e vanno nella direzione del sogno di un superamento definitivo della finitudine del vivente. Merleau-Ponty has spent great part of his work preparing an ontology of Nature, which never reached a completion. The present article aims at travelling through his works, drawing useful elements to rethink animality in the scope of the new ecological debate. in doing so, although aware of its urgency, the author wishes to avoid emergency and to grant to Merleau-Ponty’s philosophy an attentive listening, respectful of his main interest: the theory of perception. Merleau-Ponty re-discovers the world of perception, which emerges through the turning-point of culture and science in the 20th century. Through an accurate dialogue with natural sciences, the philosopher claims an epistemological shift both for science and philosophy. To reap the heritage of Merleau-Ponty we must, however, not only consider his scientific works, but also his peculiar view of the role of language, which is a key-point in the definition of animal and human life. an important step for the awaited shift of paradigm is a new definition of animality, a definition capable to express both the continuity and the discontinuity with human experience. going beyond the category of ‘species’, the philosopher’s thought also enlightens the discussion between speciesism and anti-speciesism. although not resolutive, Merleau-Ponty’s suggestion appears to be to consider nature as a reality which exists only in its embodiments (concrete universals), each of which must be phenomenologically understood and protected. Although he might be useful to overcome the metaphysical speciesism, Merleau-Ponty seems to be also very far from anti-speciesism, especially from its latest results, which-opening the way to trans-humanism-are moving both very far from the philosophical and phenomenological understanding of the singularity of life, and very close to the dream of overcoming life’s finitude. |
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Contains: | Enthalten in: Divus Thomas
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