La rottura originaria: Derrida e Fink interpreti di husserl. Ontologia decostruzionista dell’univocità-alterità e ontologia fenomenologica dell’a priori

Scopo del contributo è di approfondire la relazione tra Derrida e la fenomenologia, mostrando come le opzioni teoriche della più matura teoria derridiana del testo, così come le intuizioni successive di Derrida (écriture, trace, différance), siano già visibili nel confronto iniziale con la fenomenol...

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Bibliographic Details
Main Author: Anelli, Alberto (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
Check availability: HBZ Gateway
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Edizioni Studio Domenicano 2019
In: Divus Thomas
Year: 2019, Volume: 122, Issue: 1, Pages: 287-307
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Description
Summary:Scopo del contributo è di approfondire la relazione tra Derrida e la fenomenologia, mostrando come le opzioni teoriche della più matura teoria derridiana del testo, così come le intuizioni successive di Derrida (écriture, trace, différance), siano già visibili nel confronto iniziale con la fenomenologia, soprattutto nella prima opera, il mémoire del 1953-54, pubblicato solamente nel 1990. Nonostante negli studi su Derrida si sia imposta la tendenza a sottolineare la continuità tra l’interpretazione di Husserl data da Fink e quella sviluppata da Derrida, un’analisi più attenta sia del saggio di Fink del 1933 che del mémoire di Derrida mostra una rottura e una discontinuità sulle premesse ontologiche di fondo. This paper aims to examine in depth the relationship between Derrida and phenomenology, showing how theoretical positions of late Derrida’s theory of text, as well as his subsequent insights (Writing, Trace, Difference), can already be seen in his initial confrontation with phenomenology, above all in his first work, the mémoire written in 1953-54, but published only in 1990. Within Derrida studies it has set the trend to a kind of reading which emphasises continuity between Fink’s and Derrida’s interpretation of Husserl. However, a more careful analysis both of Fink’s 1933 essay and of Derrida’s mémoire gives us to understand that there is rather a break and discontinuity insofar as the most basic ontological premises are concerned.
Contains:Enthalten in: Divus Thomas