Divenire fenomenologico, divenire ontologico, incontraddittorietà dell’essere

Allorché tratta del “divenire” nei libri della Fisica, Aristotele si misura tanto con Parmenide, quanto con i pensatori che sono chiamati “fisici” e che, a differenza degli Eleati, non negano la realtà del molteplice e del divenire; questo, nell’intento di stabilire da parte sua una soluzione dell’...

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Bibliographic Details
Main Author: Messinese, Leonardo (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
Check availability: HBZ Gateway
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Edizioni Studio Domenicano 2018
In: Divus Thomas
Year: 2018, Volume: 121, Issue: 1, Pages: 169-197
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Description
Summary:Allorché tratta del “divenire” nei libri della Fisica, Aristotele si misura tanto con Parmenide, quanto con i pensatori che sono chiamati “fisici” e che, a differenza degli Eleati, non negano la realtà del molteplice e del divenire; questo, nell’intento di stabilire da parte sua una soluzione dell’ aporetica del divenire. L’articolo, nella prima parte, intende chiarire che la soluzione aristotelica non è offerta da ciò ch’è contenuto nel libro I dell’opera indicata, e neppure dalle analisi con le quali in seguito sono introdotti i concetti di potenza e atto, ma soltanto quando, nel libro VIII, si perviene all’affermazione di un Primo Motore Immobile. Dopo aver messo in luce tale percorso aristotelico, nella seconda parte si indicano gli elementi essenziali della primitiva valutazione di carattere positivo e, poi, di quella connotata criticamente, offerte da Emanuele Severino in merito alla soluzione aristotelica. Infine, nelle pagine conclusive si precisa che la trattazione precedente è da intendersi come una propedeutica necessaria in vista di uno svolgimento più adeguato del tema che dà il titolo all’articolo, circa il quale qui sono offerte le coordinate di fondo. When it comes to “becoming” in the books of Physics, Aristotle is compared as much with Parmenides as with the thinkers who are called “physicists” and who, unlike the Eleates, do not deny the reality of multiplicity and of becoming; this, in order to establish for his part a solution of the dilemma of becoming. The article in the first part aims at clarifying that the Aristotelian solution is not offered by what is contained in Book I of the work indicated, nor by the analyses with which the concepts of potency and act are later introduced, but only when Book VIII reaches the affirmation of a First Unmoved Mover. After having highlighted this Aristotelian path, in the second part we indicate the essential elements of an initial positive evaluation and later a more critical approach, offered by Emanuele Severino regarding the Aristotelian solution. Finally, in the concluding pages it should be noted that the previous discussion is to be understood as a necessary introduction for a more appropriate development of the theme that gives the title to the article, about which here we offer the basic coordinates.
Contains:Enthalten in: Divus Thomas