La trattazione della nozione tomistica di amor sui come elemento fondante nella concezione dell’«io» di Cornelio Fabro

Cornelio Fabro presenta la scelta umana del fine ultimo in concreto partendo da alcuni testi dell’Aquinate ed evidenziando il ruolo della volontà nell’esercizio dell’atto libero. L’appetito intellettivo è inteso, inoltre, come facoltà della totalità della persona, per cui nell’esercizio della volont...

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Bibliographic Details
Main Author: Beroch, Maria Aracoeli (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
Check availability: HBZ Gateway
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Edizioni Studio Domenicano 2017
In: Divus Thomas
Year: 2017, Volume: 120, Issue: 3, Pages: 96-117
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Description
Summary:Cornelio Fabro presenta la scelta umana del fine ultimo in concreto partendo da alcuni testi dell’Aquinate ed evidenziando il ruolo della volontà nell’esercizio dell’atto libero. L’appetito intellettivo è inteso, inoltre, come facoltà della totalità della persona, per cui nell’esercizio della volontà sorge anche la soggettività e balza in primo piano l’«io». L’articolo rileva la concezione di Fabro secondo la quale l’«io» torna su se stesso attraverso la volontà; ciò significa volere bene a se stesso o «amor sui», nozione operante, ad avviso di Fabro, in alcuni testi tomistici. L’«io» si «autopone», così, nella scelta del fine, in quanto nessun bene può essere amato se il soggetto non vuole se stesso, volendo contemporaneamente quel bene che diventa il fine personale. Cornelio Fabro presents the human choice of the ultimate end in concreto on the basis of some texts of Aquinas and by showing the role of the will in the exercise of the free act. Furthermore, the intellectual appetite is understood as the faculty of the totality of the person: in the exercise of the will, subjectivity emerges and the «self» comes to the foreground. The article expounds upon the conception of Fabro according to which the «self» returns to itself by means of the will; this means loving oneself or «amor sui», an active notion in some Thomistic texts, according to Fabro. The «self» as such «puts itself» in the choice of the end, inasmuch as no good may be loved if the subject does not love itself, contemporaneously willing that end which becomes its personal end.
Contains:Enthalten in: Divus Thomas