THERE CAN ONLY BE ONE: THOMAS AQUINAS ON CHRIST’S ESSE

Il saggio considera alcuni studi recenti dedicati a districare il controverso passaggio del De unione Verbi incarnati, a. 4, di Tommaso d’Aquino, all’interno del quale egli attribuisce un secondo esse, umano, al Cristo incarnato. Questo passaggio risulta controverso perché in tutti gli altri passi p...

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Bibliographic Details
Main Author: Salas, Victor M. (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
Check availability: HBZ Gateway
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Edizioni Studio Domenicano 2017
In: Divus Thomas
Year: 2017, Volume: 120, Issue: 1, Pages: 243-272
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Description
Summary:Il saggio considera alcuni studi recenti dedicati a districare il controverso passaggio del De unione Verbi incarnati, a. 4, di Tommaso d’Aquino, all’interno del quale egli attribuisce un secondo esse, umano, al Cristo incarnato. Questo passaggio risulta controverso perché in tutti gli altri passi paralleli Tommaso è coerente nell’attribuire solo un esse a Cristo, quello del Verbo. Viene poi esaminato l’intervento di John Froula sul tema, che lancia una poderosa sfida ad un nostro precedente lavoro che tentava di attraversare il problema. Froula sostiene abilmente che il De unione, a. 4, non rappresenti un testo parallelo, ma prenda l’esse nel senso di un “termine analogico che significa ciò per cui Cristo è umano”. Per quanto essa risulti piuttosto incisiva, riteniamo che in definitiva l’argomentazione di Froula non risolva la difficoltà sollevata. Ritorniamo pertanto alla nostra prima soluzione, sviluppandola nei termini della distinctio rationis rationcinatae di Francisco Suárez, per trovarvi una via per sostenere che c’è un solo esse in Cristo, andando allo stesso tempo incontro all’affermazione di Tommaso di un secondo esse umano. This paper considers some recent scholarship devoted to untangling the controversial passage in Thomas Aquinas’s De Unione Verbi incarnati, a. 4 wherein he accords a second, human esse to the Incarnate Christ. This passage is controversial because in all other parallel passages Thomas is consistent in attributing only one esse to Christ, that of the Word. I examine John Froula’s intervention in the matter, who offers a powerful challenge to an earlier work of mine attempting to navigate the problem. Froula skillfully argues that the De unione, a. 4 does not represent a parallel text, but takes esse to mean an “analogical term meaning that whereby Christ is human.” I address Froula’s argument and maintain that, while it is quite incisive, I think it ultimately does not solve the difficulty at hand. I then turn to my original solution and develop it in terms of Francisco Suárez’s notion of a distinctio rationis ratiocinatae and find therein a way to maintain that there is only one esse in Christ, while accommodating Thomas’s claim of a second, human esse.
Contains:Enthalten in: Divus Thomas