QUELLE VIRTÙ ESSENZIALI, INVISIBILI AGLI OCCHI DEL CAPITALISMO

In questa fase di crisi del capitalismo è rinata una riflessione sulla sostenibilità del nostro sistema di sviluppo. Si torna, dopo decenni, a chiedersi se la ricerca del profitto sia sempre un bene, se sta per essere sostituita dalla ricerca delle rendite, se la cultura e ideologia neo-manageriale...

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Bibliographic Details
Main Author: Bruni, Luigino (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
Check availability: HBZ Gateway
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Edizioni Studio Domenicano 2016
In: Divus Thomas
Year: 2016, Volume: 119, Issue: 2, Pages: 25-46
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Parallel Edition:Non-electronic
Description
Summary:In questa fase di crisi del capitalismo è rinata una riflessione sulla sostenibilità del nostro sistema di sviluppo. Si torna, dopo decenni, a chiedersi se la ricerca del profitto sia sempre un bene, se sta per essere sostituita dalla ricerca delle rendite, se la cultura e ideologia neo-manageriale sta diventando la nuova religione del XXI secolo, attorno ai dogmi del merito e dell’efficienza. In particolare, la cultura manageriale nelle organizzazioni, che sta diventando una vera e propria ideologia globale, sviluppata e insegnata nelle principali università e implementata capillarmente dalle multinazionali e dalle società globali di consulenza. Un’ideologia-culto che sta entrando in molti ambiti della vita sociale, anche perché si presenta come tecnica libera da valori, che è stata capace di riciclare molti dei codici simbolici che la civiltà occidentale ha nei millenni associato alla vita buona e alla ricchezza. Da qui la tendenza forte, che ritroviamo nel mondo della grande impresa, di auto-produrre nuove virtù che sostituiscono quelle di ieri che non sono più disponibili in quantità sufficiente nei lavoratori. Ma si possono produrre virtù a scopo di lucro? In this phase of the crisis of capitalism it has revived a debate on the sustainability of our economic model. It is back after decades, to ask whether the pursuit of profit is always a good, if is being replaced by the search of rent, if the culture and neo-managerial ideology is becoming the new religion of the twenty-first century, around the tenets of merit and efficiency. In particular, the management culture in organizations, which is becoming a real global ideology, developed and taught in major universities and widely implemented by multinationals and global consulting companies. An ideology-cult that is entering many areas of social life, because it looks like free technique by values, which has been able to recycle many of the symbolic codes that Western civilization has in the millennia associated with the good life and wealth. Hence the strong trend, which we find in the world of big business, to self-produce new virtues which replace those of the past that are no longer available in sufficient quantity in workers. But is it possible to produce virtues ‘for profit’?
Contains:Enthalten in: Divus Thomas