ALL’INSEGUIMENTO DEL CONIGLIO BIANCO PER UN CONCETTO DI FIABA

Inaugurato da folkloristi e filologi, lo studio metodico sull’origine della fiaba si può datare dall’inizio dell’Ottocento e ha coinvolto via via un gran numero di discipline, con diversi esiti teorici. Tuttavia il valore storico-documentale della fiaba non spiega la sua resistenza nel tempo, mentre...

Full description

Saved in:  
Bibliographic Details
Main Author: Barella, Cecilia (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
Check availability: HBZ Gateway
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Edizioni Studio Domenicano 2014
In: Divus Thomas
Year: 2014, Volume: 117, Issue: 1, Pages: 17-40
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Description
Summary:Inaugurato da folkloristi e filologi, lo studio metodico sull’origine della fiaba si può datare dall’inizio dell’Ottocento e ha coinvolto via via un gran numero di discipline, con diversi esiti teorici. Tuttavia il valore storico-documentale della fiaba non spiega la sua resistenza nel tempo, mentre intorno il mondo è già cambiato tante volte. Le ricerche, gli studi, i commenti influiscono poco sul gusto e sul godimento dei nuovi lettori che si succedono ad ogni nuova generazione. La domanda sulla funzione e sulla definizione della fiaba, ovvero cosa rende una fiaba tale, ha interessato l’antichità classica prima, e gli scrittori cristiani poi, lungo una linea di pensiero antica che si snoda da S. Agostino a Boccaccio. In particolare, nelle sue Genealogie c’è già tutto quello che, secoli dopo, gli studiosi sciorineranno sulle fiabe: la pedagogia e la psicoanalisi, l’escapismo e (perché no?) l’intrattenimento, e l’allegoria del mondo e della vita. Tale linea di pensiero è riemersa negli ultimi due secoli per voce di grandi scrittori quali Dickens, Chesterton, Lewis, Tolkien. Se tutti gli studiosi oggi riconoscono che la fiaba moderna è nata in Italia, innegabile è anche l’apporto del cristianesimo allo studio, alla difesa e alla divulgazione della fiaba. Inaugurated by folklorists and philologists, the methodical study on the origin of the fairy tale can be dated from the beginning of the nineteenth century and has gradually involved a large number of disciplines, with different theoretical outcomes. However, the historical and documentary value of the fairy tale does not explain its durability while all around, the world has already changed many times. The research, studies, comments have little effect on the taste and enjoyment of new readers who happen to each new generation. The question on the role and definition of the fairy tale interested the classical antiquity and later the first Christian writers, along a line of thought that leads from S. Augustine to Boccaccio. In particular, in his Genealogies there is already all that, centuries later, scholars will write down on fairy tales: pedagogy and psychoanalysis, escapism and entertainment, and the allegory of the world and of life. This line of thought has emerged in the last two centuries through the voice of great writers such as Dickens, Chesterton, Lewis, Tolkien. If all scholars today recognize that the modern fairy tale was born in Italy, it is also undeniable the contribution of Christianity to the study, defense and dissemination of the fairy tale.
Contains:Enthalten in: Divus Thomas