POTERE DI DIO E POTERI SUGLI UOMINI. FORZA E LIMITI DI UN’ANALOGIA NELLA TRADIZIONE FRANCESCANA TRA XIII E XIV SECOLO

The scope of this paper is to compare to each other a group of authors of the Order of Friars Minor, all of which held significant positions in the ecclesiologico-political field, asking whether or not, and if so to which extent, these positions they had acquired had anything to do with their theses...

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Bibliographic Details
Main Author: Lambertini, Roberto (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
Check availability: HBZ Gateway
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Edizioni Studio Domenicano 2013
In: Divus Thomas
Year: 2013, Volume: 116, Issue: 3, Pages: 54-78
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Description
Summary:The scope of this paper is to compare to each other a group of authors of the Order of Friars Minor, all of which held significant positions in the ecclesiologico-political field, asking whether or not, and if so to which extent, these positions they had acquired had anything to do with their theses on the question of potentia Dei. Authors who have not explicitly dealt with this relation, will be analysed as to the notions of potentia Dei that are present in their work. The center of the paper, which is quite intentionally located, in the field of intellectual history, is to put on the table a series of arguments that allow us to reconsider the relations between theology and politics in the epoch during which the Order of Friars Minor acquired a more specific identity, while the discussion about the nature and limits of powers (both spiritual and temporal) reached new frontiers of importance. The texts that will be taken into examination include contributions of Peter John Olivi to the “mixed constitution” –, of John Duns Scotus to the origin of power and property, and of Peter Auriol writing to the universal monarchy. Closer attention will be also paid to the Opus Nonaginta Dierum, the first one of Ockham’s ecclesiologico-political writings, and, in its light to Ockham’s ways of dealing with the question of potentia Dei. Instead of providing a conclusion, the paper concludes with a suggestion to pay more attention to the sources in order to harvest a more complex, though not a less interesting image than that gained by certain scholars of the twentieth century. Lo scopo del saggio è di mettere a confronto alcuni autori appartenenti all’Ordine dei Minori che hanno assunto posizioni significative in campo ecclesiologico-politico, chiedendosi se ed in che modo le hanno poste in relazione con le loro tesi relative alla potentia Dei. Quando il singolo autore non abbia messo a tema questa possibile relazione, si tenta comunque di tenere presente quanto ha scritto di rilevante in proposito. L’intento del contributo, che vuole porsi consapevolmente in una prospettiva di storia intellettuale, è quello di porre sul tavolo materiali che consentano una rinnovata riflessione sui rapporti tra teologia e politica nel particolare torno di tempo che ha visto insieme precisarsi la controversa identità dell’Ordine dei Minori e l’aprirsi del più approfondito dibattito sulla natura ed i limiti dei poteri (spirituale e temporale). Verranno ripresi alcuni testi di Pietro di Giovanni Olivi, in particolare quelli sulla «costituzione mista», di Duns Scoto sull’origine del potere e della proprietà, di Pietro Aureolo sulla monarchia universale. Una particolare attenzione verrà dedicata, infine, alle pagine dell’Opus Nonaginta Dierum, prima opera ecclesiologico-politica di Ockham, ed all’uso che, in questo testo, il grande logico inglese compie delle proprie concezioni della potentia Dei. Più che in forma di conclusione, il saggio si chiude con la proposta di uno sguardo sempre più ravvicinato alle fonti, per cogliere un’immagine forse più complessa e sfumata delle ricostruzioni di certi autori novecenteschi, ma non per questo meno interessante.
Contains:Enthalten in: Divus Thomas