ADVERSUS DENNETT. PERCHÉ L’ETEROFENOMENOLOGIA NON PUÒ ESSERE PRATICATA SENZA UN’AUTENTICA FENOMENOLOGIA

In modo schematico, il saggio intende mostrare la linea per una risposta fenomenologica al tentativo di Daniel C. Dennett di praticare un’eterofenomenologia, capace di ovviare alle difficoltà poste dalla coscienza e dal discorso in prima persona ad un progetto di naturalizzazione della mente. L’insu...

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Bibliographic Details
Main Author: Salvioli, Marco 1976- (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
Check availability: HBZ Gateway
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Edizioni Studio Domenicano 2012
In: Divus Thomas
Year: 2012, Volume: 115, Issue: 1, Pages: 284-302
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Description
Summary:In modo schematico, il saggio intende mostrare la linea per una risposta fenomenologica al tentativo di Daniel C. Dennett di praticare un’eterofenomenologia, capace di ovviare alle difficoltà poste dalla coscienza e dal discorso in prima persona ad un progetto di naturalizzazione della mente. L’insuperabilità dell’istanza fenomenologica intende mostrare, secondo un punto di vista più ampio, come l’intero progetto dennettiano proceda da premesse antropologiche non condivisibili. In a schematic way, this essay aims to demonstrate the pathway of a phenomenological answer to the Daniel C. Dennett’s attempt to practice a heterophenomenology, capable to overcome the difficulties established by the consciousness and by the personal participation to a project aiming at the naturalization of the mind. The insuperability of the phenomenological demand aims to show, according to a much wider perspective, that the whole Dennett’s project derives from unacceptable anthropological premises.
Contains:Enthalten in: Divus Thomas