IL RUOLO DELLA COMPLESSITÀ, OVVERO DELLE RELAZIONI, NELLA DINAMICA DELLA SCOPERTA SCIENTIFICA
La scienza dei calcolatori ha elaborato una nozione formale di complessità, misurandola con la quantità di risorse (spazio di memoria, tempo di esecuzione) necessarie per risolvere un dato problema, portandoci a evidenziare due limiti dei modelli matematici: uno formale legato, al teorema di indecid...
Main Author: | |
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Format: | Electronic Article |
Language: | Italian |
Check availability: | HBZ Gateway |
Fernleihe: | Fernleihe für die Fachinformationsdienste |
Published: |
Edizioni Studio Domenicano
1998
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In: |
Divus Thomas
Year: 1998, Volume: 101, Issue: 3, Pages: 15-35 |
Online Access: |
Volltext (lizenzpflichtig) |
Summary: | La scienza dei calcolatori ha elaborato una nozione formale di complessità, misurandola con la quantità di risorse (spazio di memoria, tempo di esecuzione) necessarie per risolvere un dato problema, portandoci a evidenziare due limiti dei modelli matematici: uno formale legato, al teorema di indecidibilità di Gödel e uno pratico, di intrattabilità, legato alia crescita esponenziale del tempo di calcólo con il numero di variabili del problema. Peraltro, l'osservazione scientifica ci ha mostrato come in genere la competizione fra molti individui porti a situazioni macroscopiche che ammettono una gerarchia di livelli di descrizione. Chiamando complessità la coesistenza di livelli di descrizione non mutuamente riducibili, si mostra come le situazioni più rilevanti del mondo che ci circonda siano complesse. Ne emerge che la scoperta scientifica non è una procedura univoca, automatizzabile in un programma di calcólo. Qualunque modello apriori (collezione di ipotesi) va confermato e arricchito in corso d'opera con dati sperimentali; i dati probatori delle ipotesi sono a loro volta acquisiti con apparati di misura basati su quelle ipotesi. Si fuoriesce da un argomento circolare solo rinunciando a un punto di vista único (cioè a un'unica classe di ipotesi) e armonizzando in maniera adattiva risultati conseguiti da punti di vista diversi, cioè prendendo atto di sistemi di relazioni non afferrabili da un'unica piattaforma di osservazione. Le relazioni pertanto non sono puri predicati linguistici ehe attribuiamo agli individui, ma sono costitutive degli individui. Le conseguenze ontologiche vanno elaborate dai filosofi, ma è compito degli scienziati evidenziare il ruolo di tali relazioni. |
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Contains: | Enthalten in: Divus Thomas
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