Preventivare nella progettazione pastorale. Aspetti teologici
Il preventivare nell’azione pastorale deve corrispondere alla realtà della Chiesa, ovvero al suo essere misterico: ciò fa prendere le distanze tanto da una tentazione “immanentista” quanto da una “soprannaturalista” nell’amministrazione economica. Il preventivare ha un senso, nella vita ecclesiale,...
Main Author: | |
---|---|
Format: | Electronic Article |
Language: | Italian |
Check availability: | HBZ Gateway |
Journals Online & Print: | |
Fernleihe: | Fernleihe für die Fachinformationsdienste |
Published: |
IF Press srl
2017
|
In: |
Annales theologici
Year: 2017, Volume: 31, Issue: 1, Pages: 141-152 |
Online Access: |
Volltext (lizenzpflichtig) Volltext (lizenzpflichtig) |
Parallel Edition: | Non-electronic
|
Summary: | Il preventivare nell’azione pastorale deve corrispondere alla realtà della Chiesa, ovvero al suo essere misterico: ciò fa prendere le distanze tanto da una tentazione “immanentista” quanto da una “soprannaturalista” nell’amministrazione economica. Il preventivare ha un senso, nella vita ecclesiale, proprio in ordine al fatto che la provvidenza divina non vi agisce al margine dell’agire libero e responsabile degli uomini. La finalità evangelizzatrice della Chiesa, come realtà che include oltre ad una ortodossia anche una ortoprassi, offre poi i criteri in base ai quali preventivare e gestire i beni economici della Chiesa. Il fatto che la Chiesa sia, poi, il popolo di Dio nella differenza dei diversi carismi invita a riflettere sulla necessità di valorizzare le competenze economiche dei cristiani che ne sono in possesso: sapendo che il loro lavoro amministrativo dovrà essere riferito all’intero popolo di Dio e al vescovo quale garante che la Chiesa sia tale in quanto si riceva da Dio.Budgeting, as part of pastoral care, needs to correspond to the reality of the Church, that is, to her mysteric being and thus avoiding the temptation of both the “immanetist” or “supernaturalist” approach towards economic administration. Budgeting is meaningful in the life of the Church exactly because divine providence does not operate outside of free and responsible human actions. The evangelizing finality of the Church, then, as a reality which includes not only orthodoxy but also orthopraxy, offers the criteria on the basis of which to budget and manage the economic goods of the Church. The fact that the Church is the people of God diversified in various charisms, invites reflection on the necessity of drawing the most value from the economic competencies of the Christian faithful, knowing that their administrative work must be referred to the entire people of God and to the Bishop as guarantor that the Church be in accordance with all she receieves from God. |
---|---|
ISSN: | 1972-4934 |
Contains: | Enthalten in: Annales theologici
|
Persistent identifiers: | DOI: 10.3308/ath.v31i1.196 |