Il bene die coniugi. L'identificazione dell' elemento ad validitatem nella giurisprudenza della Rota Romana

Il contenuto del principio del bonum coniugum fa parte delle più importanti questioni ermeneutiche che richiedono un'analisi approfondita. La scelta del tema da parte dell'autore costituisce un esempio di come affrontare tale sfida. Il contest diretto di questa elaborazione è costituito da...

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Main Author: Pastwa, Andrzej 1960- (Author)
Format: Print Book
Language:Undetermined language
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Published: Kattowitz [publisher not identified] 2016
In:Year: 2016
Series/Journal:Biblioteca Teologica 7
IxTheo Classification:SB Catholic Church law
Further subjects:B Gattenwohl
B Catholic church Rota Romana
Description
Summary:Il contenuto del principio del bonum coniugum fa parte delle più importanti questioni ermeneutiche che richiedono un'analisi approfondita. La scelta del tema da parte dell'autore costituisce un esempio di come affrontare tale sfida. Il contest diretto di questa elaborazione è costituito dalle allocuzioni di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI al mondo della canonistica, nelle quali esortano a tradurre in modo adeguato le idee personalistiche del matrimonio del Concilio Vaticano II nella pratica delle leggi applicate. esto studio presenta un valore cognitivo come pure applicativo. Per quanto riguarda la parte cognitiva, l'autore arriva all'identificazione dell'elemento ad validitatem, oggetto del nostro interesse, nella giurisprudenza della Rota Romana - a proposito delle norme codiciali riguardanti l'incapacità consensuale (can. 1095, nn. 2-3 CIC) e la simulazione del consenso matrimoniale (can. 1101 § 2 CIC). In modo particolare viene esaminata la prassi del tribunale apostolico di affiancare il nuovo elemento essenziale ai tre beni indicati da sant'Agostino. La parte centrale della ricerca si conclude con un'elencazione dei diversi approcci all' elementum boni coniugum nella giurisprudenza. Il valore applicativo della presente monografia consiste nell'accento posto sulla necessità dell'unità ermeneutica nella giurisprudenza ecclesiastica, specialmente attraverso la correzione dell'uso non corretto delle norme sopra citate nélle sentenze dei tribunali di gradi inferiori