Ancora sull’origine del prologo al commentario sul Cantico dei Cantici di Gregorio d’Elvira

In due manoscritti del commentario sul Cantico del Cantici di Gregorio d’Elvira il testo viene preceduto da un prologo che la critica ha unanimemente considerato spurio, ma le proposte rivolte a spiegarne l’origine sono scarse. Qui si cerca di aprire una nuova via d’approssimazione al problema attra...

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Bibliographic Details
Main Author: Varela Rodríguez, Joel 1990- (Author)
Format: Electronic Article
Language:Italian
Check availability: HBZ Gateway
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Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Brepols [2020]
In: Revue bénédictine
Year: 2020, Volume: 130, Issue: 1, Pages: 10-24
Standardized Subjects / Keyword chains:B Gregorius, Iliberitanus 330-392, Explanatio in Canticum canticorum / Handwriting / Prolog / Iustus, Urgellensis -550, In cantica canticorum explicatio mystica / Taius, Zaragoza, Bischof ca. um 600 - vor 683
IxTheo Classification:HB Old Testament
KAB Church history 30-500; early Christianity
KAD Church history 500-900; early Middle Ages
Online Access: Volltext (Verlag)
Volltext (doi)
Description
Summary:In due manoscritti del commentario sul Cantico del Cantici di Gregorio d’Elvira il testo viene preceduto da un prologo che la critica ha unanimemente considerato spurio, ma le proposte rivolte a spiegarne l’origine sono scarse. Qui si cerca di aprire una nuova via d’approssimazione al problema attraverso un’analisi contenutistica dei codici. Oltre a Gregorio d’Elvira, vengono controllate le tradizioni manoscritte del commentario sul Cantico di Giusto d’Urgel e gli Excerpta Gregorii di Taione di Saragozza (commentario biblico composto da estratti di Gregorio Magno, la cui parte sopravvissuta è limitata ai libri sapienziali) accanto aun caso di tradizione indiretta, la Vox Ecclesie, il che permette di verificare che almeno la seconda redazione di Gregorio d’Elvira (quella alla cui il prologo verrebbe originalmente collegato), il subarchetipo η di Giusto (dal quale scaturisce anche la Vox Ecclesie) e il archetipo della parte sopravvissuta dell’opera di Taione risalgono probabilmente a un unico codice. D’altra parte, per quanto è possibile vedere attraverso il controllo di tutta questa tradizione, nel codice supposto dovevano trovarsi anche quattro trattati, molto relazionati con l’opera di Taione, su alcuni versetti omogenei di Proverbi ed Ecclesiaste, dei quali soltanto uno, il De aenigmatibus Salomonis, è stato edito e studiato. Tenendo conto del contenuto di questi testi e delle somiglianze tra loro, penso che la sua unione scaturisce dalla volontà di creare un insieme esegetico sui libri sapienziali, dove il ponto di refiremento viene costituito dagli Excerpta di Taione. Il falso prologo del commentario di Gregorio d’Elvira sembra avere una relazione di tipo compositivo e contenutistico con il De anigmatibus e gli altri commentari inediti.
In two manuscripts of the commentary in the Song of the Songs by Gregorio of Elvira, the text is preceded by a prologue which critics have unanimously considered spurious, but proposals aimed at explaining its origin are scarce. Here we try to open a new way of approximation to the problem by analyzing the contents of the manuscripts. In addition to Gregory of Elvira, the manuscript traditions of the commentary in the Song of Songs of Justus of Urgel and the Excerpta Gregorii of Taio of Saragossa (commentary in each biblical book composed of extracts of Gregory the Great, whose surviving part is limited to sapiential books) as well as a case of indirect tradition, the Vox Ecclesie, are explored, which makes possible to verify that at least the second redaction of Gregory of Elvira (the one to which the prologue would originally be connected), the subarchetype η of Giusto (from which also the Vox Ecclesie derives), and the archetype of the surviving part of Taio’s work probably date back to a single manuscript. On the other hand, as it is possible to see by examining all this tradition, the supposed manuscript would have also contained four treatises on some homogeneous verses of Proverbs and Ecclesiastes. These treatises are very related to the work of Taio, and only one of them, the De aenigmatibus Salomonis, has been edited and studied. Taking into account the content of these texts and the similarities between them, I think that its union stems from the desire to create an exegetical set on the sapiential books, where the reference point is fixed in Taio’s Excerpta. The false prologue of Gregory’s commentary seems to have a compositional and content relationship with the De anigmatibus and the other unpublished commentaries.
ISSN:2295-9009
Contains:Enthalten in: Revue bénédictine
Persistent identifiers:DOI: 10.1484/J.RB.5.120200