Governo e discrezionalità nella collazione di uffici ecclesiastici

La scelta, nomina ed eventuale rimozione dei titolari degli uffici ecclesiastici costituisce una dimensione cruciale del governo nella Chiesa. Essa si gioca sul delicato equilibrio tra i diritti dei fedeli (paston compresi) e un ragionevole margine di discrezionalità. Lo studio dei limiti entro i qu...

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Main Author: Puig, Fernando (Author)
Format: Print Article
Language:Italian
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Published: Serra 2018
In: Ius ecclesiae
Year: 2018, Volume: 30, Issue: 1, Pages: 55-77
IxTheo Classification:SB Catholic Church law
Further subjects:B Administration
B Church
B Law
B Liability
B Commission Law
B Duty
B Amtsverleihung
B Church office
Description
Summary:La scelta, nomina ed eventuale rimozione dei titolari degli uffici ecclesiastici costituisce una dimensione cruciale del governo nella Chiesa. Essa si gioca sul delicato equilibrio tra i diritti dei fedeli (paston compresi) e un ragionevole margine di discrezionalità. Lo studio dei limiti entro i quali opera la discrezionalità, fa emergere la valenza dei beni in gioco con i relativi rapporti giuridici. La valutazione della idoneità dei candidati e la configurazione temporale della nomina, definiscono due linee di sviluppo del governo: la prevalenza del bene comune, in forma di bene pubblico, contro ogni forma di arbitrarietà, e l'incentivo ad una azione concordata dei pastori in ordine al servizio dei fedeli. Sottolineare la povertà dell'odierna tutela giurisdizionale di fronte alle decisioni dell'autorità in questo ambito, apre a una riflessione sulla responsabilità di coloro che "devono" ai fedeli un buon governo. Choosing, hiring and firing ecclesiastical office holders is a crucial dimension Church governance. This dimension has to get along with both rights of the faithful (including pastors') and a reasonable discretion. The goods at stake in this dimension (with their implications of justice) arise when deepening in the limits within which discretion operates. Assessment of candidates' suitability and time-based configuration of the appointment define two lines of governance: prevalence of the common good as public good avoiding arbitrariness, and the incentive for a concerted action among bishops and priests in order to serve the faithful. Stressing currently deficit of judicial protection against the wrong decisions of the authority in this area, opens a reflection on the liability of those who "owe" a good governance to the faithful.
ISSN:1120-6462
Contains:In: Ius ecclesiae