Morti senza testamento e pratiche ecclesiastiche d'antico regime. Un'indagine sul Regno di Napoli
Il saggio analizza gli interventi ecclesiastici nei casi di morte repentina e intestata, che, in alcuni Stati europei, a partire dal Medioevo e sino al XVIII secolo, venne regolata dalle autorità ecclesiastiche (soprattutto, vescovi, ma anche vicarii) con l'imposizione, secondo una consuetudine...
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Format: | Electronic Article |
Language: | Italian |
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Published: |
Université Catholique
[2018]
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In: |
Revue d'histoire ecclésiastique
Year: 2018, Volume: 113, Issue: 1/2, Pages: 163-188 |
Online Access: |
Volltext (Verlag) Volltext (doi) |
Summary: | Il saggio analizza gli interventi ecclesiastici nei casi di morte repentina e intestata, che, in alcuni Stati europei, a partire dal Medioevo e sino al XVIII secolo, venne regolata dalle autorità ecclesiastiche (soprattutto, vescovi, ma anche vicarii) con l'imposizione, secondo una consuetudine, « antica e immemorabile », dei testamenti cosiddetti in loco defuncti e supra corpus (in Francia e Spagna), dell'anima o ad pias causas (nel Regno di Napoli). In virtù di tale prassi, alcuni vescovi (ma anche vicarii e parroci) si attribuivano la facoltà di sostituirsi ai morti intestati (in loco defuncti) per disporre a loro discrezione di una parte della massa patrimoniale pro anima (messe di suffragio, esequie e sepoltura ecclesiastica) o ad pias causas (legati di culto e beneficenza). Una siffatta pratica veniva applicata, a livello diocesano e parrocchiale, talvolta, in presenza del cadavere (supra corpus), con il consenso degli eredi dei morti intestati, ovvero imposta con la minaccia della scomunica ai vivi e della negazione della sepoltura ecclesiastica ai cadaveri di coloro che erano deceduti senza aver fatto volontariamente, o senza aver potuto fare, per la morte improvvisa e inconfessa, alcuna disposizione a favore della Chiesa per assicurarsi i suffragi post mortem. La questione costituiva un problema assai delicato, che si ripercuoteva sia a livello comunitario (conflittualità per i morti intestati tra vescovi ed eredi, quest'ultimi, talvolta, sostenuti dai governanti locali), sia nella sfera dei rapporti diplomatici e giurisdizionali tra potere politico e potere ecclesiastico. |
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ISSN: | 2294-1088 |
Contains: | Enthalten in: Revue d'histoire ecclésiastique
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Persistent identifiers: | DOI: 10.1484/J.RHE.5.115555 |