Karl Barth e le religioni: dialettica o dialogo?
Il presente articolo intende considerare su quali basi è possibile ampliare la portata del pensiero teologico di Karl Barth al di là dei confini della chiesa evangelica in cui nacque e persino dello stesso cristianesimo. A questo scopo, saranno analizzati, all’ interno della seconda edizione de L’Ep...
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Format: | Electronic Article |
Language: | Italian |
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Fernleihe: | Fernleihe für die Fachinformationsdienste |
Published: |
Università degli Studi di Urbino
2020
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In: |
Nuovo giornale di filosofia della religione
Year: 2020, Volume: 13/14, Pages: 11-21 |
Further subjects: | B
Fede
B Ontology B Monoteismo B Reason B Phenomenology B Religious philosophy B Filosofia della Religione B Religione B Filosofia B Essere B Ebraismo B God B Ontologia B philosophy of religion B Cristianesimo B Religion B Faith B Metaphysics B Christianity B Dio B Ermeneutica B Ragione B Hebraism B Metafisica B Fenomenologia B Philosophy |
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Summary: | Il presente articolo intende considerare su quali basi è possibile ampliare la portata del pensiero teologico di Karl Barth al di là dei confini della chiesa evangelica in cui nacque e persino dello stesso cristianesimo. A questo scopo, saranno analizzati, all’ interno della seconda edizione de L’Epistola ai Romani , risalente al 1922, e nel successivo sv iluppo della Dogmatica Ecclesiale , i temi dell’universalità della grazia di Cristo, da una parte, e della necessità dell’apertura della Chiesa all’alterità, a partire dalla crisi della religione, dall’altra. Andrà così delineandosi, in particolare a partir e dai capitoli dal VII all’XI de L’Epistola ai Romani , il concetto chiave dell’unità di Dio Die Einheit Gottes ), ovvero, della compresenza, in Dio, di giudizio e misericordia. Inoltre, nel § 17 della Dogmatica Ecclesiale (I.2), emergerà la dialettica tra rivelazione e religione, all’interno della quale Barth intende riportare l’attenzione sull’assoluta libertà della giustizia di Dio. In questo percorso, risulterà infine centrale l’interpretazione barthiana del versetto 11,32 della Lettera di Paolo ai Roma ni: «Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia». In un commento a questo passo nel corso di una predicazione ai detenuti al carcere di Basilea, nel settembre 1957, il teologo affermava: « Wir dürfen und sollen mit je dem Anderen in Gedanken, Worten und Taten leben als mit Einem, dessen Gott sich auch erbarmt hat» (Noi possiamo e dobbiamo vivere con ogni altro, nella mente, nelle parole e nelle azioni, come con uno di cui il suo Dio ha avuto misericordia). Considerate q ueste premesse e tenendo conto delle autorevoli riflessioni del teologo ecumenista Adolf Keller e più recentemente degli studiosi Sven Ensminger e P.S. Chung, resta dunque da chiedersi se sia possibile offrire nuova luce sul valore che la concezione dialet tica elaborata da Barth del rapporto umano divino può avere all’interno del processo di costruzione del dialogo tra le religioni. |
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ISSN: | 2532-1676 |
Contains: | Enthalten in: Nuovo giornale di filosofia della religione
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Persistent identifiers: | DOI: 10.14276/2532-1676/3070 |