The Concept of Positive Science in the Main Works of Maurice Blondel
Questo articolo descrive lo sviluppo della comprensione delle scienze positive nelle opere principali di M. Blondel. Nella sua dissertazione dottorale, L'Azione, del 1893, Blondel mostra che né la matematica né le scienze della natura sono autosufficienti. La matematica suppone l'intuizion...
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Format: | Electronic Article |
Language: | English |
Check availability: | HBZ Gateway |
Fernleihe: | Fernleihe für die Fachinformationsdienste |
Published: |
Ed. Pontificia Univ. Gregoriana
2004
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In: |
Gregorianum
Year: 2004, Volume: 85, Issue: 3, Pages: 539-558 |
Online Access: |
Volltext (lizenzpflichtig) |
Parallel Edition: | Non-electronic
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Summary: | Questo articolo descrive lo sviluppo della comprensione delle scienze positive nelle opere principali di M. Blondel. Nella sua dissertazione dottorale, L'Azione, del 1893, Blondel mostra che né la matematica né le scienze della natura sono autosufficienti. La matematica suppone l'intuizione sensibile; le scienze della natura presuppongono l'omogeneità matematica nella eterogeneità del reale. Così la matematica e le scienze della natura si presuppongono l'un l'altra; ma esse non tengono conto di questo legame. Questa situazione smentisce la dipendenza delle scienze sull'azione umana. Le scienze non possono essere semplicemente prese come specchio delle realtà. Esse non hanno nessun valore metafisico. Nella sua trilogia degli anni 1930 (Il Pensiero, L'essere e gli esseri, l'Azione), Blondel conferma, ma anche modifica questa conclusione. Le scienze non riescono a comprendere la realtà; ma esse possono non di meno descrivere particolari fenomeni o aspetti del reale e dunque riferirsi alla realtà. |
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Contains: | Enthalten in: Gregorianum
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