UN ESPERIMENTO SULLA VERITÀ: RAGIONE, REALTÀ E VERITÀ IN PAVEL A. FLORENSKIJ

Il saggio parte da una domanda di fondo: che tipo di esperienze (e di conoscenze) possono generarsi a partire da una concezione della verità come quella di Florenskij? Attraverso il confronto fra due particolari esperienze legate alla verità, quella di Pavel A. Florenskij, e quella di Ulrich, protag...

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Detalhes bibliográficos
Autor principal: Cerrigone, Mario Enrico (Author)
Tipo de documento: Recurso Electrónico Artigo
Idioma:Italiano
Verificar disponibilidade: HBZ Gateway
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Publicado em: Edizioni Studio Domenicano 2016
Em: Divus Thomas
Ano: 2016, Volume: 119, Número: 3, Páginas: 172-266
Acesso em linha: Volltext (lizenzpflichtig)
Parallel Edition:Não eletrônico
Descrição
Resumo:Il saggio parte da una domanda di fondo: che tipo di esperienze (e di conoscenze) possono generarsi a partire da una concezione della verità come quella di Florenskij? Attraverso il confronto fra due particolari esperienze legate alla verità, quella di Pavel A. Florenskij, e quella di Ulrich, protagonista de L’uomo senza qualità, questo saggio ricostruisce la concezione antinomica della verità del filosofo russo, evidenziando che la particolare declinazione data a questo problema da Florenskij permette di coniugare insieme un’impostazione metafisica di tipo classico e le istanze più avanzate del pensiero moderno, a partire da quello scientifico-matematico. In particolare vengono prese in considerazione alcune idee chiave proposte da Georg Cantor, e rielaborate da Florenskij all’interno del proprio approccio, in modo da mostrarne le conseguenze sul piano psicologico, ontologico e, in particolare, gnoseologico. All’interno di questo quadro di idee viene anche mostrato il ruolo cruciale del simbolo nella riarticolazione della riflessione sulla verità e, soprattutto, nel mettere in luce il rapporto fra filosofia e vita. The essential question this essays starts from is referred to which experiences (and knowledge) may be developed from Florenskij’s concept of truth. Comparing two different experiences and notions of truth, the one by Florenskij and the one emerging in Ulrich’s “The man without qualities”, this essay explores Florenskij’s antinomic notion of truth. In that direction, this essay shows how truth, according to Florenskij, is a merge of the classical idea of metaphysics and the most advanced visions of modern thought, starting from mathematical sciences. In particular, some of Georg Cantor’s keyideas, reworded by Florenskij, are investigated in order to show their consequences in psychological, ontological and gnosiological terms. Within this frame, this essay shows the principal role of symbols in restructuring the discourse on truth and, above all, in focusing the relationship between philosophy and life.
Obras secundárias:Enthalten in: Divus Thomas