1929: i Patti Lateranensi e i cattolici italiani

Nei commenti dei cattolici italiani agli accordi fra Stato e Chiesa, giuridicamente sanzionati al Laterano l’11 febbraio 1929, ricorre con una certa frequenza l’accenno al particolare cronachistico delle condizioni climatiche allora molto sfavorevoli. Di fatto in quell’inverno un’ondata di freddo po...

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Auteur principal: Zambarbieri, Annibale 1942- (Auteur)
Type de support: Numérique/imprimé Article
Langue:Italien
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Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Publié: Serra 2020
Dans: Il diritto ecclesiastico
Année: 2019, Volume: 130, Numéro: 3/4, Pages: 457-492
Sujets / Chaînes de mots-clés standardisés:B Lateranverträge / État / Église / Italie
Classifications IxTheo:KBJ Italie
SA Droit ecclésial
Accès en ligne: Volltext (lizenzpflichtig)
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Résumé:Nei commenti dei cattolici italiani agli accordi fra Stato e Chiesa, giuridicamente sanzionati al Laterano l’11 febbraio 1929, ricorre con una certa frequenza l’accenno al particolare cronachistico delle condizioni climatiche allora molto sfavorevoli. Di fatto in quell’inverno un’ondata di freddo polare si era abbattuta sull’Italia come sull’intera Europa. Senza ricorrere ai dati dell’Ufficio Presagi, come era designato il servizio nazionale per le previsioni del tempo, basta uno sguardo alle coeve pagine dei quotidiani, che indicavano spesso temperature inferiori allo zero e riferivano sulle insistenti precipitazioni, con il corredo di parecchie fotografie a riprendere candidi panorami. Il Corriere della Sera titolava, l’11 febbraio, Ancora giornate glaciali in Europa, fornendo ragguagli circa un’abbondante nevicata a Roma e naturalmente a Milano, anche se questa città era stata l’ultima « contro ogni tradizione a ricevere l’omaggio della bianca visitatrice ». Da aggiungere la notizia di una curiosa sorpresa : la superficie ghiacciata del lago di Pusiano (il « vago Eupili » di Parini), era riuscita a sostenere il peso e la corsa di una motocicletta tra le località di Casletto e appunto di Pusiano. Come spesso succede, la memoria suole collegare fatti importanti alle circostanze esteriori durante le quali accaddero. Così trent’anni più tardi, nell’anniversario dell’avvenuta Conciliazione, un religioso destinato a buona notorietà, allora testimone dell’evento, lo correlò in un articolo di rivista ai disagi da lui provati, fisico per il clima inclemente, psicologico a motivo della sua sofferta valutazione degli accordi. L’esperienza restava per lui ancora vivida, alla luce dei successivi sviluppi politici e religiosi. L’esordio riecheggia il motivo del freddo pungente : Nel lontano febbraio del ventinove, il gelo eccezionale segnato dai barometri si dimostrò ancora inadeguato ad esprimere il gelo che invase gli spiriti all’annuncio, inatteso e clamoroso, dei conclusi patti Lateranensi. Né euforie di sfere ufficiali, né apologie di stampa imbavagliata, né un clima di viltà e di dimissione, valsero a ridurre o a scalfire un’opposizione che coalizzava imponenti forze di provenienza e finalità contrastanti. I laicisti ravvisarono, nella pacificazione tra Chiesa e Stato, la disfatta più irreparabile di ...
ISSN:0391-2191
Contient:Enthalten in: Il diritto ecclesiastico
Persistent identifiers:DOI: 10.19272/201930804010